🌐 View this page in your language. Translations may not be fully accurate.
Post Image Cover

Condor II: sostituzione del vetro argentato

Jun 30, 2025

Il recente acquisto di una Officine Galileo Condor II ha richiesto un intervento profondo al telemetro, punto debole di questo modello (e di tanti altri dell'epoca).

La condor II, vista di fronte, presenta due finestre: una in asse con il mirino e l'altra utilizzata per il telemetro.

Per far si che il piccolo riquadro del telemetro sia visibile nel mirino, è presente uno specchio semi trasparente posto a 45° rispetto all'asse del mirino stesso.

Tale specchio consente la visione attraverso il mirino stesso, oltre al riflesso del piccolo riquadro del telemetro.

Il vetro semi-riflettente

Un vetro semiriflettente (chiamato anche "specchio semiargentato" o "beam splitter") è un vetro ottico trattato in modo da riflettere solo una parte della luce e lasciar passare il resto.

Nelle macchine fotografiche a telemetro, serve per sovrapporre due immagini nel mirino, rendendo possibile la messa a fuoco per coincidenza.

Il vetro semiriflettente viene trattato con depositi sottilissimi di materiali che modificano il suo comportamento ottico. I più comuni sono:

  • Alluminio o argento
  • Ossidi metallici (come l'ossido di titanio o l'ossido di silicio)
  • Film dielettrici multistrato, che permettono una riflessione controllata su lunghezze d’onda specifiche.

Il trattamento si effettua con una delle seguenti tecniche:

  • Evaporazione sotto vuoto (vacuum deposition). Un metallo viene riscaldato in un ambiente a vuoto finché evapora e si deposita uniformemente sulla superficie del vetro.
  • Sputtering (deposizione per sputtering catodico). Si utilizzano fasci ionici per staccare atomi da un materiale bersaglio e "spararli" sul vetro, creando uno strato uniforme e controllato.
  • CVD (Chemical Vapor Deposition). Un processo chimico in cui un gas reagisce con il substrato (il vetro), formando un film sottile di materiale desiderato.

Purtroppo l'esemplare in mio possesso presenta un marcato deterioramento di tale vetro, dovuto al passare degli anni. Il temetro risultava essere ancora visibile in condizioni di buona luminosità, ma il mirino stesso appariva opaco, quali lattiginoso.

Rimozione del vetro

Come togliere il vetro che appare essere un corpo unico con il telaio della macchina?

Beh... non conosco il tipo di incollaggio eseguito all'epoca, ma ho pensato che dovesse trattarsi di qualche tipo di collante "manutenibile" ovvero che potesse essere rimosso in qualche modo, ad esempio per via chimica o con il calore.

Ho deciso di evitare test con solventi chimici e concentrarmi sul calore. Ho provato quindi a scaldare, lentamente, con pazienza, utilizzando un comune phon per capelli.

Ad un certo punto ho sentito il collante diventare più morbido e gommoso. Toccando il vetro con le dita, il vetro si è mosso. Bingo. Sono riuscito quindi a togliere il vetro senza romperlo e a pulire le sedi del telaio rimuovendo tutti i residui di colla.

db1b2539bb7245a9b2f3d74e7c611288.jpg

Sostituzione del vetro

La rimozione del vetro è una operazione alquanto critica e di non facile esecuzione, ma il problema più grande risulta essere un altro: con cosa lo sostituisco?

Serve un vetro semi-riflettente, possibilmente senza dominanti di colore e con un rapporto di riflessione/trasparenza simile all'originale.

Mi è stato impossibile soddisfare tutti i requisiti, ma avendo in casa delle Olympus OM-40 smontate ho deciso di provare con quello specchio.

Le OM-40, così come la OM2-SP e la OM-4, hanno lo specchio reflex semi-trasparente per consentire la lettura esposimetrica SPOT.

Gli specchi della OM-40 ne esistono di due formati diversi, li avevo entrambi e combinazione vuole che il piccolo fosse già della misura giusta per essere inserito nella Condor II.

4ce1818b2028434595c4f065e6eeec5e.jpg

Utilizzando un diamante per vetri e della comune carta a vetro, ho sagomato il nuovo specchio con la forma esatta dell'originale.

6a081d0b505e48dfbe2b92ab9551f6a2.jpg

Rimesso in posizione, il compito più arduo è diventato il corretto posizionamento. Dopo molte prove e verifiche sulla congruenza tra telemetro, indicazioni delle distanze di messa e fuoco sul corpo macchina e messa a fuoco sul piano pellicola, sono riuscito a trovare la giusta posizione del vetro che ho prontamente fissato con una minuscola goccia di cianoacrilato.

Dopo l'ultima verifica ho fissato il tutto con un adesivo termoplastico.

6c624d1bfd1a41d0b5ece8eae393d1b3.jpg

Resa finale

Il vetro utilizzato ha un rapporto di riflessione e trasparenza diverso dall'originale, più riflettente che trasparente. Questo rende il mirino più buio ma esalta di conseguenza il riquadro del telemetro.

E' presente inoltre una forte componente rossastra nella visione attraverso il mirino.

3b9604650bbc482aafda3e3f75805d2c.jpg

Sono tutti elementi negativi che a mio avviso non condizionano minimamente l'utilizzo del mirino stesso. Tutt'altro. Il telemetro risulta adesso ben evidente anche in scarsa presenza di luce ambientale, il che è perfetto, almeno per i miei gusti.